top of page

IL SEITAN FA MALE?

seitan.jpg

Seitan è un termine giapponese che deriva dalla combinazione di due parole; sei e tan; il significato di seitan è traducibile con proteina o sostituto delle proteine; sembra che tale termine sia stato coniato dal George Oshawa, il creatore della macrobiotica, la filosofia basata sul mantenimento dell’equilibrio fra Yin e Yang, le due energie opposte, ma complementari. Il seitan viene chiamato anche carne di grano, in effetti, l’aspetto è quello di una vera e propria polpetta di carne, ma il seitan differisce molto nel sapore, sicuramente più delicato, e nella consistenza, generalmente molto più morbida, anche se, essa può variare fra un tipo di seitan e l’altro.

Il seitan è un alimento a base vegetale, ricavato dal glutine del grano tenero o dal farro. E’ facilmente realizzabile in casa e ad alto contenuto proteico, per cui viene spesso utilizzato come sostituto della carne in una alimentazione vegetariana, anche se l’assenza dell’aminoacido lisina e della vitamina B12 non ne fa un sostituto perfetto.

Il vantaggio è di avere un ridotto contenuto di grassi e assenza di grassi saturi per cui, rispetto alla carne risulta sicuramente più dietetico.

Sostituire totalmente seitan alla carne in una alimentazione non controllata, potrebbe portare ad una sensibilità maggiore al glutine, soprattutto se utilizzato con pane e dopo la pasta e favorire l’intolleranza come reazione autoimmune dell’organismo a un suo consumo eccessivo.

Al contrario il seitan può avere un ruolo positivo all’interno di un menù vario ed equilibrato, sostituendo in alcuni pasti della settimana ( al massimo due) la carne, soprattutto quando il suo consumo è in eccesso e integrato con cereali e legumi.

In cucina può essere usato esattamente come la carne per preparare ragù, cotolette, spezzatino, polpette, ai ferri con l’avvertenza di insaporirlo utilizzando spezie o erbe aromatiche.

In Evidenza
Archivio
Tags
Seguimi
  • Facebook Basic Square
bottom of page