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LE BIBITE DIETETICHE

Il mercato delle bibite dietetiche rappresenta un grande business.

Il gigante PepsiCo ha però annunciato che a brevissimo abbandonerà l’aspartame nei suoi prodotti per sostituirlo con un mix di sucralosio e acesulfame potassico. La ragione è il calo delle vendite, un -5,2%, superato dalla rivale Diet Coke, che ha segnato un flop ancora maggiore, il - 6,6%.. Da anni ormai la ricerca ha sottolineato i rischi per la salute dovuti all’aspartame. Ma è il solo?

Ma i dolcificanti sintetici non sono solo nelle bibite; sono presenti anche in molti altri prodotti alimentari (leggete sempre le etichette). Come spiega Tom Philpott di MotherJones, diversi studi hanno dimostrato che i dolcificanti sintetici favoriscono proprio le malattie dalle quali la pubblicità diceva ci avrebbero protetto: diabete di tipo 2, ipertensione, sindrome metabolica, ictus e infarto

Nel 2012 uno studio dell’università di Miami ha concluso che chi beveva almeno una bibita dietetica al giorno aveva il 43% di probabilità in più di essere colpito da ictus e infarto rispetto a chi non ne beveva.

Un altro ampio studio pubblicato nel 2009 ha trovato che i bevitori abituali di bibite dietetiche hanno il 67% di probabilità in più di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a chi non le beve. La neuroscienziata comportamentale della Purdue University, Susan Swithers, ha spiegato che questi dolcificanti confondono la risposta allo zucchero del nostro apparato digerente. Il gusto dolce è per l’organismo il segnale che sta arrivando zucchero e il corpo inizia a produrre gli ormoni digestivi per quel target. Ma poi lo zucchero non arriva e il corpo si confonde e test sugli animali hanno dimostrato che si altera la capacità di regolare i livelli di zucchero nel sangue.

Due nuovi studi suggeriscono un altro possibile meccanismo pericoloso: i dolcificanti artificiali danneggiano i miliardi e miliardi di microbi che vivono lungo il tratto digerente, cioè il microbioma intestinale. Vengono colpiti quei batteri, secondo gli scienziati, che definiscono quante calorie vanno tratte dal cibo che mangiamo. Di conseguenza ci predisponiamo così a sviluppare una intolleranza al glucosio, sintomo precursore del diabete o una minore tolleranza all’insulina.

Dunque, per la nostra salute, evitiamo l’uso di bibite dietetiche e riduciamo drasticamente i cibi che contengono zuccheri semplici. Il nostro organismo ha bisogno di energia (glucosio) che provenga da zuccheri complessi, ossia dai carboidrati della pasta, del pane, dei cereali in generale , meglio se non raffinati e biologici.

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