Karkadè: addio agli sbalzi di pressione
Il karkadè, bevanda molto diffusa soprattutto nei Paesi caldi, si prepara con i fiori dell`Hibiscus ed è noto anche con il nome di “tè rosso” d’Abissinia (in effetti si prepara proprio come il tè).
L’Hibiscus è un fiore molto rinfrescante e dissetante che può essere consumato sia caldo che freddo.
Per questo motivo, oltre a berlo, gli africani sono abituati a tenere in bocca e a succhiare una corolla essiccata durante i lunghi viaggi .Il karkadè è anche un rimedio ideale per chi soffre di ipertensione: grazie ai polifenoli che contiene, da un lato stimola la diuresi e favorisce l’eliminazione di tossine e sostanze in accumulo, dall’altro fluidifica il sangue, garantendo un migliore funzionamento dell’intero sistema cardiocircolatorio.
Un recente studio della Tuft University di Boston afferma che bevendo regolarmente tre tazze al giorno di karkadè per sei settimane, si riduce la pressione sistolica media del 7,2%.
Dato che la diminuzione della pressione sistolica è associata alla diminuzione del rischio di mortalità per ictus e per patologie coronariche ,le proprietà dell’infuso di ibisco appaiono quindi importantissime. Il karkadè è anche una bevanda diuretica e digestiva, ha proprietà antisettiche per le vie urinarie, regolarizza la funzione del fegato, è antinfiammatoria e ricca di vitamine e non presenta effetti collaterali .Da evitane l’abuso in gravidanza e durante l’allattamento.
Ne bastano 3 tazze al giorno per riequilibrare il cuore
Per chi soffre di ipertensione, o semplicemente per chi vuole prevenirla, un infuso di karkadè è il rimedio naturale elettivo. L’infuso si prepara così: versare i fiori (un cucchiaio) in una tazza di acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione 10 minuti. Filtrare e bere caldo o tiepido.