DIETA E ATTIVITA' COGNITIVA
Fonte: http://www.lalungavitaterapie.it/lattivita-cognitiva-e-influenzata-dalla-flora-batterica-intestinale-alterata-da-diete-ricche-di-zuccheri-o-di-grassi/
Voglio riportare questo articolo interessante che ci ricorda che dobbiamo limitare zuccheri semplici e grassi nella nostra alimentazione e , soprattutto, prenderci cura del nostro intestino utilizzando protocolli specifici come il metodo MC.
L’attività cognitiva è influenzata dalla flora batterica intestinale alterata da diete ricche di zuccheri o di grassiGrassi e dolci danneggiano la flora batterica intestinale e, di conseguenza, è danneggiata la funzione cognitiva. Uno studio condotto presso l’Università dello Stato dell’Oregon sui topi indica che sia le diete ricche di zucchero che quelle ricche di grassi, rispetto a una dieta normale, causano mutazioni nella flora batterica intestinale che sembrano connesse con una perdita significativa di “flessibilità cognitiva”, vale a dire della capacità di adattarsi al cambiamento di situazioni. Le più dannose sembrano essere le diete ad alto contenuto di zucchero, che danneggiano anche l’apprendimento giovanile per compromissione della memoria, sia a breve che a lungo termine.Kathy Magnusson, professore presso l’OSU College of Veterinary Medicine and e ricercatore principale del Linus Pauling Institute, ha detto: “è sempre più chiaro che i batteri che vivono nel nostro intestino, o microbiota, possono comunicare con il cervello umano. I batteri possono rilasciare delle sostanze che agiscono come neurotrasmettitori, stimolare i nervi sensoriali o il sistema immunitario e influenzare un’ampia gamma di di funzioni biologiche. Nella presente ricerca , dopo solo quattro settimane di dieta ricca di grassi o di zuccheri, la performance dei topi in vari tests su funzioni fisiche o mentali incominciò a decadere, rispetto agli animali a dieta normale. Il cambiamento più significativo si è avuto in quella che i ricercatori chiamano “flessibilità cognitiva”.Questo studio è stato condotto su animali giovani – ha detto Magnusson, i quali normalmente hanno un sistema biologico più integro e perciò più capace di resistere alle influenze patologiche del loro microbiota. Se ne può dedurre che i risultati dello studio sarebbero stati ancora più severi se lo studio fosse stato condotto su una popolazione anziana.Quella che viene indicata come “dieta occidentale”, ricca di grassi e zuccheri semplici è stata messa in relazione con una varietà di malattie croniche negli Stati Uniti, includenti l’obesità sempre più diffusa e un’aumentata incidenza di malattia di Alzheimer. (Science daily, June 22, 2015)